Il lavoro di Nicola Laudati si rivolge alle tecniche della release technique cogliendo il valore organico della nuova danza.

 La ricerca della destrutturazione del corpo, la coscienza e la consapevolezza della propria massa in relazione allo spazio sono gli strumenti che ritiene essenziali per intraprendere un percorso formativo/creativo di nuova esplorazione rispetto ai canoni espressivi tradizionali. Il coreografo è interessato ad un progetto organico del movimento, sia nella resa tecnico-formale che nell’esigenza espressiva, per raggiungere una comunicazione immediata e diretta lontana da un risultato estetico fine a se stesso. Partendo dal floor work, il lavoro si sviluppa verso tutti i livelli dello spazio, fino ad un profondo studio tecnico della propria verticale (conoscenza anatomica, postura colonna vertebrale, tridimensionalità, dinamica), volgendo alla sperimentazione del limite del corpo in tutte le sue accezioni.

Forse proprio nel limite si edifica lo stare in scena e lo stare col corpo fisico/metafisico. Forgiare un corpo tecnico/preparato, adatto alla performance, indica essenzialmente la possibilità di avere più controllo e verità sulla comunicazione, gestendo con maggiore sensibilità l'atto scenico che si intende percorrere. Non è una questione di puro tecnicismo, ma di piena coscienza e consapevolezza di quello che il gesto può fare e dire oltre la nostra volontà intellettuale... una sorta di flusso di coscienza. Convinto che la danza si identifichi nella comunicazione del corpo e in esso trovi la sua drammaturgia, e che questo trascenda la tecnica, egli ritiene che sia il performer a ridelinearne continuamente i confini, trasformandoli e sublimandone il senso.